Da anni ormai, ci impegniamo per tessere una rete solida di condivisione e sostegno per tutto ciò che riguarda l’insegnamento della religione: dall’affermazione dei diritti fondamentali alla conquista della stabilità lavorativa, con il solo obiettivo di restituire dignità e autorevolezza alla professione. Abbiamo coinvolto tutti i soggetti interessati: gli altri sindacati della scuola, il Servizio Nazionale IRC, le forze politiche governative e non, la Cei. A tutti abbiamo fatto sentire la nostra voce e le nostre richieste: l’urgenza di risolvere con risolutezza i problemi di un sistema che ha condannato migliaia di insegnanti a una condizione incresciosa di precarietà, spesso per un tempo lunghissimo e inaccettabile.
L’incontro organizzato il 6 luglio a Roma, presso l’Hotel delle Nazioni, è stato il coronamento di anni di battaglie sindacali e una grande festa per tutti i docenti che si sono visti riconoscere un diritto finalmente sancito da un emendamento che ha corretto anni di storture ai danni degli insegnanti di religione: una procedura straordinaria per il reclutamento degli insegnanti di religione con almeno 36 mesi di servizio.
Lo hanno confermato alla presenza dei nostri iscritti, i Parlamentari che hanno sottoscritto l’emendamento 47.14 per la procedura di assunzione straordinaria riservata ai docenti IRC: i Senatori Riccardo Nencini (Presidente VII Commissione), Daniela Sbrollini, Roberto Rampi, Maria Saponara. Con loro, presenti anche l’On. Flora Frate, che ha presentato due PdL per il superamento del precariato degli Idr, e l’On. Valentina Aprea.
L’emendamento, diventato a seguito dell’approvazione il comma 9 dell’art.47 D.L. 36/2022 convertito in legge n.79 del 29 giugno 2022, lo ricordiamo, propone l’indizione della procedura straordinaria (contestualmente a quella ordinaria) riservata ai docenti di religione con almeno 36 mesi di servizio nelle scuole statali, per il 50% dei posti che si renderanno vacanti e disponibili nel triennio 2022/2023 – 2024/2025 e negli anni scolastici successivi fino a totale esaurimento di ciascuna graduatoria di merito.
Il prossimo impegno dello Snadir sarà quello inerente ai contenuti del bando della “procedura straordinaria”: sarà necessario garantire che la valutazione degli anni di servizio sia elemento prevalente affinché sia valorizzata l’esperienza didattica maturata dagli insegnanti di religione nelle aule scolastiche.
Altri impegni immediati dovranno riguardare per i docenti di religione di ruolo l’assegnazione della titolarità sulla istituzione scolastica, la predisposizione della classe di concorso e la valutazione dell’irc così come avviene per tutte le altre discipline. Adesso una cosa è certa: si va avanti; dopo la sentenza della CGUE, la Carta docente e la sentenza di Cassazione a favore dei precari che insegnano religione, si va avanti, fino a che ogni docente avrà riacquistato piena dignità lavorativa.
Si va avanti, in vista di un progetto educativo coerente con i bisogni della scuola e dei suoi lavoratori che tenga conto delle esigenze reali degli insegnanti. Si va avanti, per una scuola che riconosca sempre il ruolo dell’educazione e che guardi sempre al nuovo e alle opportunità di cambiamento. Si va avanti, guardando sempre alle vite familiari e ai vissuti personali degli insegnanti, alle loro ambizioni, ai loro sogni. Si va avanti, soprattutto con il supporto dei nostri iscritti, donne e uomini coraggiosi, che da anni subiscono gli effetti nefasti delle politiche economiche del nostro paese. Eppure non smettono di avere fiducia nelle azioni condivise. Si va avanti, perché lo Snadir è questo: una forza fatta di mille forze.
Sogni e desideri condivisi cambiano il mondo!