Dirigenti scolastici in Sicilia. È drastica la riduzione dei posti disponibili
- Saro Cannizzaro
- 9 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Saranno solo 42 quelli per l’anno scolastico 2025/2026. Il dato è emerso dall'incontro dello scorso 26 maggio tra l'Ufficio Scolastico Regionale Sicilia e le organizzazioni sindacali. 20 verranno assegnati ai vincitori del concorso ordinario e i restanti saranno destinati alla mobilità interregionale.

Un numero esiguo, solo 42 posti, sarà disponibile per i dirigenti scolastici in Sicilia per il prossimo anno scolastico 2025/2026. Questo il dato emerso dall'incontro tenutosi lo scorso 26 maggio tra l'Ufficio Scolastico Regionale Sicilia e le organizzazioni sindacali, destando preoccupazione nel panorama scolastico isolano. Dei 42 posti totali, 20 verranno assegnati ai vincitori del concorso ordinario, mentre i restanti 22 saranno destinati alla mobilità interregionale. Quest'ultima quota è in attesa di una norma definitiva e potrebbe subire variazioni in base a eventuali posti che si libereranno da movimenti in uscita. È stata confermata, invece, l'assenza di immissioni in ruolo per i vincitori del concorso riservato.
Questa drastica riduzione dei posti disponibili è la diretta conseguenza di scelte politiche del Governo, avallate anche da quello regionale, che mirano a ridurre del 10% le autonomie scolastiche a livello nazionale.
Dirigenti scolastici in Sicilia: concorso ordinario, mobilità interregionale e conseguenze del dimensionamento
La Sicilia è stata particolarmente colpita da questa politica. Negli ultimi tre anni, oltre 100 autonomie scolastiche sono state chiuse. Le ripercussioni di tali decisioni sono significative e si manifestano su più fronti. La chiusura delle autonomie scolastiche ha avuto un impatto negativo sull'occupazione e sulla qualità del servizio pubblico offerto. Il taglio dei posti disponibili ha limitato le immissioni in ruolo e la mobilità interregionale in entrata, creando difficoltà per il personale scolastico e per le comunità territoriali, che vedono sempre più depotenziati i loro presidi educativi. "La contrazione dei posti - rileva Giuseppe Pace, coordinatore regionale per la Sicilia e componente dell'esecutivo nazionale dello Snadir - è sicuramente un effetto dello spopolamento, del calo demografico e del dimensionamento scolastico. Bisogna, però, anche tenere sotto osservazione i criteri di assegnazione, per far sì che siano trasparenti e nel rispetto dei diritti di tutti i lavoratori e delle esigenze del sistema scolastico siciliano. Bisogna contrapporsi alle logiche dell’efficienza su territori fragili e già compromessi, poiché tutto ciò si ripercuote sul diritto allo studio e alla coesione sociale".
La chiusura delle autonomie scolastiche ha avuto un impatto negativo sull'occupazione. Il taglio dei posti disponibili ha limitato le immissioni in ruolo e la mobilità interregionale in entrata