L’organizzazione della vita sociale della scuola secondo la just community implica un realistico programma di educazione morale basato sulla fiducia reciproca tra docenti e discenti. Si devono creare le condizioni affinché gli studenti compiano esperienze concrete di giustizia e democrazia
La scuola è il luogo nel quale gli allievi attuano apprendimenti sociali e valoriali, costruiscono condotte comunitarie e legami di appartenenza, sviluppano consapevolezze sul ruolo delle istituzioni e concretizzano relazioni interpersonali costruendo un’idea concreta della società e dei vincoli istituzionali alla luce dei valori etici di integrità, correttezza, imparzialità, responsabilità e pro socialità. L’organizzazione della vita sociale dell’istituzione scolastica secondo i principi della just community implica l’applicazione di un realistico programma di educazione morale basato sulla fiducia reciproca tra docenti e discenti, programma finalizzato a creare le condizioni efficaci affinché gli studenti compiano esperienze concrete di giustizia e democrazia da esportare oltre il contesto scolastico.
La maturazione etico/cognitiva attua il processo di interiorizzazione dei principi morali in modo da trasformare l’eticità da fattore accessorio a elemento intrinseco della struttura personale.
Il docente che opera con alunni di giovane età e/o in contesti particolari non può abbandonare la sua funzione socratica né evitare di adottare atteggiamenti volti a regolare la conduzione disciplinare del gruppo classe, tuttavia tale atteggiamento va animato dal rispetto per i diritti e per le esigenze educative dei discenti i quali devono essere sollecitati alla partecipazione attiva, al dialogo ed alla stessa elaborazione delle regole di comportamento in un contesto scolastico nel quale l’insegnante diviene agente dinamico di socializzazione. In quest’ottica l’insegnante si configura come educatore che propone i valori etici attraverso l’appello alle ragioni sottese alla convivenza democratica, coinvolgendo gli alunni in modo dinamico ed attivo, consolidando il sentimento di responsabilità individuale e sociale del singolo discente e rafforzando la coerenza fra i giudizi orientati alla condotta etica.
La partecipazione democratica costituisce la caratteristica centrale dell’esperienza scolastica, pertanto essa deve promuovere l’attiva partecipazione di ciascun membro appartenente all’istituzione scolastica dove il tono delle relazioni, le opportunità di confronto e la riflessione collettiva della comunità si configurano come fattori determinanti dello sviluppo personale. La just community si configura, dunque, come un momento basilare nel processo di costruzione dello sviluppo morale dell’individuo la cui educazione deve procedere sia sul versante dell’approfondimento concettuale dei valori di lealtà, di tolleranza e di solidarietà, sia su quello della sollecitazione della dimensione morale e del richiamo all’impegno e alla coerenza individuale
L’educatore Propone i valori etici attraverso ragioni sottese alla convivenza democratica; coinvolge gli alunni in modo dinamico ed attivo; consolida il sentimento di responsabilità individuale e sociale del singolo; rafforzando la coerenza fra i giudizi orientati all’etica. La partecipazione democratica costituisce la caratteristica centrale dell’esperienza scolastica