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Lo Snadir alla Ministra Azzolina: più tutele per gli insegnanti

Nell’Italia che ha adottato la didattica a distanza, studenti e docenti diventano “video terminalisti”. Nella pratica la didattica in presenza è stata sostituita da un insegnamento remoto di emergenza che ha come obiettivo quello di fornire velocemente un accesso temporaneo all’istruzione e ai supporti didattici.

La Dad (meglio ERT- Emergency Remote Teaching ) ci ha permesso di mantenere quel legame necessario e indispensabile con i nostri studenti, di continuare a portare avanti programmi prefissati anche se necessariamente rimodulati e adattati alla concreta esigenza emergenziale, e ci ha anche permesso di perfezionare metodi didattici alternativi che certamente risulteranno utili per una scuola del futuro.

Tutto ciò va bene in una situazione di emergenza ma cosa accadrebbe se tale condizione dovesse durare, come si pensa, diverse settimane, se non addirittura mesi? In questo caso bisognerebbe tenere in considerazione i risvolti negativi, legati alla salute.

Tenuto conto che docenti e alunni sono esposti per molto tempo (si stima dalle 5 alle 6 ore al giorno davanti a un terminale) e per molti giorni alle attività online, si comprende bene che queste attività comportano e fanno sorgere problemi connessi alla vista, alla postura, all’affaticamento fisico e mentale e da qui l’esigenza e la necessità di un regolamento in tempi stretti.

Di fatto, tutti gli attori della nuova scuola online, docenti e studenti, divengono in questa emergenza “videoterminalisti”, dal momento che utilizzano attrezzature munite di videoterminali in modo abituale per almeno venti ore settimanali e come tali andrebbero tutelati.

Secondo il Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro, il datore di lavoro ha l’obbligo, nei confronti dei lavoratori videoterminalisti, di analizzare il posto di lavoro con particolare riguardo ai rischi per la vista; ai problemi legati alla postura ed all’affaticamento fisico o mentale e alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale.» (Art. 174 D.lgs. n. 81/08 del 9 aprile 2008). Ma come potrebbe un Dirigente Scolastico compiere questa analisi nelle abitazioni di docenti e studenti?

Inoltre occorrerebbe assicurare il diritto a interruzioni e pause applicando la normativa vigente (Art. 175 D.lgs. n. 81/08 del 9 aprile 2008), evitando di lasciare libera iniziativa ai singoli docenti e predisponendo un’organizzazione oraria valida per tutte le Istituzioni Scolastiche.

Per tali motivi, lo Snadir ha inviato una lettera alla Ministra dell’Istruzione, On. Lucia Azzolina, chiedendo di predisporre con urgenza misure finalizzate alla tutela della salute dei nostri insegnanti e studenti.

Inoltre, è stato posto all’attenzione della Ministra il caso concreto dei docenti di religione. Tali docenti si sono trovati (non solo nell’attivazione della DAD) a gestire un carico di lavoro eccessivo. Il surplus di lavoro è stato dato dal fatto che essi insegnano un’ora per classe alla settimana in almeno 18 classi nella scuola secondaria, con un impegno che è andato man mano crescendo, se si considerano le attività di fine anno quali gli scrutini e gli esami in cui sono chiamati a presenziare.

In merito, basti evidenziare che nel mese di giugno prossimo tali insegnanti presenzieranno a ben 18 scrutini nella secondaria [11 nella primaria] di almeno un’ora ciascuno e saranno presenti in tutte le classi terze per gli esami finali di terza media per un ulteriore orario giornaliero.

Ci aspettiamo adesso che la politica si attivi sul piano normativo e amministrativo per dare risposte concrete a tali nostre istanze. Fino a quando tali risposte saranno negate lo Snadir non smetterà di avviare tutte le iniziative di lotta sindacale capaci di dare prospettive ai colleghi Idr, confermando il suo impegno per la tutela dei loro diritti.

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