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“Duse – The Greatest”: Sonia Bergamasco sulle tracce della Divina

Immagine del redattore: Ester GuidobaldiEster Guidobaldi
Un viaggio emozionante alla scoperta dei segreti di Eleonora Duse, l’attrice italiana che ha dato anima e corpo al teatro, rivoluzionando la scena artistica. Dal 3 febbraio al cinema 
Duse the greatest
courtesy mymovies.it

Eleonora Duse, meglio conosciuta come “La divina”, nasce a Vigevano nel 1858 divenendo la più grande attrice di teatro della sua epoca. Ma la vita dell'anti-diva resta ancorata al mistero, tra supposizioni, frammenti di memoria e racconti tramandati per passaparola. Ed è qui che entra in scena Sonia Bergamasco, che con Duse - The Greatest cerca di ricostruire un puzzle della sua storia, seguendo le poche tracce lasciate da un’attrice che ha consacrato la sua esistenza al teatro. Attraverso lettere, indizi, interviste e materiali d’archivio la regista si impegna a svelare il ritratto di una donna enigmatica e rivoluzionaria. Si parte da Asolo, luogo cardine dell’attrice nonché rifugio dei suoi ultimi attimi di vita vissuti, per poi raggiungere Roma, Milano e persino New York. Seguono le testimonianze di Fabrizio Gifuni, Helen Mirren, Ellen Burstyn, Valeria Bruni Tedeschi e Mirella Schino. Quest’ultima è un’insegnante che ha dedicato la sua carriera alla ricerca di dettagli nascosti della vita di Eleonora Duse.


Attraverso un vasto materiale di fotografie, schizzi e caricature, ha cercato di ricostruire uno sguardo più personale e intimo, capace di mettere in luce dettagli della sua vita privata e del suo spirito misterioso. La riflessione di Bergamasco prende forma principalmente grazie alla collaborazione di un gruppo di attrici, che si ritrovano attorno a un tavolo per scorgere delle sfumature impercettibili. Osservano i movimenti delle mani e le espressioni della donna nelle fotografie.


 Così il passato abbraccia il presente, dando vita a un film che è alimentato dalla passione viscerale della regista. Quella stessa passione che è il centro focale della storia e che ci porta a chiederci: com’è possibile che una donna di un’altra epoca, di cui abbiamo solo foto e lettere, possa essere ancora oggi essere oggetto di discussione facendoci volare con la fantasia e supposizioni? Sonia Bergamasco omaggia così la bellezza della scoperta e della curiosità, ricordandoci l’importanza del non fermarsi alla superficie. Perché c’è sempre qualcosa sotto i nostri occhi che diamo per scontato, ma che, se osservato con attenzione, può rivelarci nuove verità e nutrire il nostro essere.

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