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Immagine del redattoreDomenico Pisana

Dilexit nos, è la quarta Enciclica di Papa Francesco

RUBRICA: Riflessioni oltre la soglia


Dilexit nos

Nell’era dell’intelligenza artificiale, non possiamo dimenticare che per salvare l’umano sono necessari la poesia e l’amore”. Queste parole di Papa Francesco sono il leit motiv della sua quarta enciclica Dilexit nos (Ci ha amati) ove parla dell'amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo. Attraverso l’esegesi di testi biblici, il Papa nelle cinque parti del documento evidenzia il valore del cuore nella vita della persona e dei credenti, sottolineando come al tempo stesso, il cuore è il luogo della sincerità, dove non si può ingannare né dissimulare. Di solito indica le vere intenzioni, ciò che si pensa, si crede e si vuole realmente, i ‘segreti’ che non si dicono a nessuno, insomma la propria nuda verità. Si tratta di quello che non è apparenza né menzogna bensì autentico, reale, totalmente personale. Per questo a Sansone, che non le diceva il segreto della sua forza, Dalila domandava: “Come puoi dirmi: ‘Ti amo’ mentre il tuo cuore non è con me?” (Gdc 16,15). Solo quando le rivelò il suo segreto nascosto, lei “vide che egli le aveva aperto tutto il suo cuore” (Gdc 16,18).


Questa enciclica ben si colloca in questo nostro tempo che è il tempo dell’individualismo e del nichilismo. Tutto è relativo, tutto è un fluire mutevole; non ci sono valori uguali per tutti, paletti di riferimento; c’è una disgregazione valoriale e culturale che ha messo in discussione la ricerca della verità. Non c’è più una moralità oggettiva ma ognuno ha la propria verità, la propria idea di morale in base alla quale il bene e il male sono divenuti interscambiabili. E’ ancora il tempo della frammentazione e della segmentazione. Tutto è frammento, segmento. Se tutto è frammento, segmento, non serve più la storia, il passato, la memoria. Insomma, quello di oggi, è il tempo del naufragio delle relazioni tra nazioni, tra popoli e culture e del naufragio delle istituzioni: politica, aggregazioni sociali e culturali; è il tempo del naufragio delle motivazioni, dei sentimenti e nel quale si avverte malessere, conflitto, mancanza di pace interiore; è il tempo del naufragio della coesione sociale: si vive di conflitti, scontri, polemiche, insulti, aggressioni verbali e fisiche. 


In questo mondo liquido - scrive il Papa - è necessario parlare nuovamente del cuore; mirare lì dove ogni persona, di ogni categoria e condizione, fa la sua sintesi; lì dove le persone concrete hanno la fonte e la radice di tutte le altre loro forze, convinzioni, passioni, scelte”. Il mondo può cambiare a partire dal cuore: “Solo a partire dal cuore - scrive infatti Papa Francesco - le nostre comunità riusciranno a unire le diverse intelligenze e volontà e a pacificarle affinché lo Spirito ci guidi come rete di fratelli, perché anche la pacificazione è compito del cuore. Il Cuore di Cristo è estasi; è uscita; è dono; è incontro. In Lui diventiamo capaci di relazionarci in modo sano e felice e di costruire in questo mondo il Regno d’amore e di giustizia. Il nostro cuore unito a quello di Cristo è capace di questo miracolo sociale


E’ il tempo della frammentazione. Tutto è segmento. Non serve più la storia, il passato, la memoria. Quello di oggi è il tempo del naufragio delle relazioni tra nazioni, tra popoli e culture e delle istituzioni: politica, aggregazioni sociali e culturali. Si avverte malessere, conflitto, mancanza di pace interiore

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