È il momento più atteso ogni anno dagli studenti di qualsiasi età e coincide, nella stragrande maggioranza dei casi, con il periodo primaverile. Stiamo parlando dei viaggi d'istruzione.
Dalla maggioranza dei ragazzi è vissuto come la vacanza con i compagni di scuola. Quella fatta per visitare di giorno città, musei e luoghi mai visti con la guida degli insegnanti e, di notte, il momento per organizzare il pigiama party sfidando il sonno.
Questo dunque è quello che i più apparentemente percepiscono. Nel frattempo invece non sanno che proprio in questo momento mettono in pratica un'occasione di crescita non solo di carattere culturale ma anche di natura personale.
Analizziamo l'aspetto culturale. Le gite guidate dalla scuola non sono altro che il proseguimento dell'attività didattica portata fuori dalle mura degli Istituti. Un modo di insegnare e di apprendere che non necessita di carta, penna, compito in classe, registri, ma di grande osservazione, spirito di accoglienza delle novità e capacità di creare un proprio bagaglio di ricordi.
Proprio per questo motivo l'organo deputato alla scelta del viaggio, deve indirizzarsi su mete accessibili a tutti gli studenti. Deve creare la possibilità di mettere ogni famiglia nelle condizioni di far vivere questa esperienza ai propri figli. Molte volte accade invece che le delibere ricadano su viaggi d'istruzione costosi, accessibili soltanto a pochi fortunati. In questo modo si viene a creare una discriminazione.
La scelta inoltre deve essere eseguita tenendo conto delle singole esigenze di ogni classe. Quindi sono da valutare non solo la capacità economica di ogni famiglia ma anche l’esigenza di apprendimento degli studenti di ogni sezione. È chiaro che ogni classe ha esigenze diverse.
Analizzando invece il profilo collegato alla crescita personale, gli esperti confermano l'importanza dei viaggi d'istruzione come momento di sviluppo e di evoluzione del carattere di ogni studente. Il distacco dalla famiglia, seppur per pochi giorni, insegna ai ragazzi a sapersi organizzare in modo autonomo all'interno di un contesto in cui vanno rispettati gli orari e gli appuntamenti che sono proiettati in un contesto che non fa parte della routine.
Si tratta di un banco di prova per mettere i ragazzi nelle condizioni di misurarsi con situazioni nelle quali spesse volte agiscono assieme ai genitori.
Condividere questa esperienza 24 ore su 24 con i compagni di scuola aiuta ogni studente ad aprirsi a livello relazionale, a riconoscere il valore della compagnia, a consolidare i rapporti di amicizia e a crearne dei nuovi. Sono momenti in cui ogni partecipante trae un’esperienza personale così importante da avvertire la sensazione di crescita interiore. Il poter contare sulle proprie capacità relazionali aumenta la fiducia verso sé stessi, verso quelli che saranno in avanti i progetti di vita e quindi verso il cammino dell’autonomia.
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