Settembre è il mese di ritorno degli studenti tra i banchi di scuola. La campanella ha suonato qualche giorno fa sancendo ufficialmente l’inizio del nuovo anno scolastico. E così milioni di studenti si sono ritrovati in classe ricongiungendosi ai loro compagni di scuola e altri invece, ne hanno conosciuto di nuovi. Il mese del rientro è quello caratterizzato dalla fase di assestamento: la mente non è ancora abituata alla sveglia mattutina, ai ritmi di studio e al pensiero che il mare e le vacanze siano solo un ricordo. Questo momento potrebbe, in alcuni casi, essere vissuto dai ragazzi come un trauma al punto da destabilizzarli. Proprio per questo motivo, gli esperti del settore spiegano che ci sono alcuni piccoli accorgimenti che possono essere applicati. Seguendo questi consigli, la ripresa dei ritmi scolastici dovrebbe risultare più fluida di quanto si pensi. Innanzitutto bisogna partire da un buon riposo. Durante le vacanze estive il ritmo sonno veglia viene alterato da uno stile di vita diverso: si va al mare, cambia l’orario dei pasti principali, delle uscite e quindi anche dell’ora in cui si va a letto. Con l’inizio della scuola, non si può più andare a letto quando si vuole ma occorre fissare degli orari specifici da non sforare. Diversamente, il rischio potrebbe essere quello di dormire sui banchi il giorno successivo. Invece una buona quantità/qualità di sonno permette di essere in forma non solo da un punto di vista mentale ma anche fisico. Il cervello in questo modo sarà più propenso ad apprendere le nuove nozioni. A tutto questo si deve aggiungere anche un’alimentazione piuttosto sana e regolare. Banditi i pranzi e le cene senza orario e i cibi pesanti: dopo pranzo toglierebbero la concentrazione e dopo cena rischierebbero invece di far conciliare il sonno troppo tardi. Da tenere in considerazione è anche l’importanza dello sport. Nell’arco della settimana infatti gli esperti raccomandano di ritagliare due o tre giorni da dedicare all’attività fisica perché aiuta a scaricare lo stress rigenerando la mente. Basta anche una bella passeggiata al parco per tornare a casa con una maggiore dose di buon umore. Per lo svolgimento dei compiti il consiglio è quello di non rinviare troppo dopo pranzo. Dopo una mezz’ora di riposo sarebbe opportuno mettersi sulla scrivania, senza rinviare oltre, iniziando dalle materie che si reputano più difficili. Essendo reduci dal riposo, si hanno tante energie per concentrarsi su ciò che richiede maggiore impegno e concentrazione. Poi, si procede con le altre materie lasciando per ultime quelle che si reputano più fluide o che si affrontano con maggior piacere. Il coinvolgimento dei genitori nei dubbi è un altro aspetto fondamentale. Se c’è qualche perplessità che riguarda le materie ma anche aspetti puramente personali, isolarsi e cercare di affrontarli da soli è assolutamente da evitare. Nulla di più sbagliato. Si crea una nebbia di ansia dalla quale risulta difficile uscirne. Il dialogo con i genitori permetterà di risolvere qualsiasi incertezza con le modalità del caso. Programmare momenti di svago per il weekend, aiuta ad affrontare meglio la settimana. Già perché passare da una fase i cui giorni sono contrassegnati dallo svago ad una le cui settimane sono scandite dagli impegni, può comportare uno stress di non poco conto. Una bella attività fissata per il fine settimana, rappresenta invece un incentivo a mettere maggiore impegno nello studio. Lo studente sa che arriverà il “premio” e sarà più invogliato a studiare per guadagnarsi il meritato momento di svago. La socializzazione è poi l’asso nella manica. Proprio per questo motivo non mancano mai le attività didattiche che permettono un continuo confronto tra i ragazzi. In questa fase si scoprono le affinità grazie alle quali nascono le amicizie. L’interazione continua fra gli alunni rappresenta anche una spinta per la crescita personale e stimola l’entusiasmo per l’apprendimento.
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