Con l’O.M. n. 11 del 16 maggio 2020 sono state fissate alcune regole in merito alla valutazione degli alunni frequentanti le classi non terminali del primo e secondo ciclo di istruzione per l’anno scolastico 2019/2020 e sulle strategie e modalità dell’eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti (cfr. art. 1, commi 1 e 2, D.L. 8 aprile 2020, n. 22).
L’attività di valutazione svolta nell’anno scolastico 2019/2020, anche in modalità a distanza, trova il suo fondamento nei princìpi previsti all’articolo 1 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62. Quindi, in sintesi, “la valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione e formazione, ha finalità formativa ed educativa e concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo degli stessi, documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove la autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze”
La valutazione comprende anche il comportamento, riferito allo sviluppo delle competenze di cittadinanza, di cui sono parte integrante lo Statuto delle studentesse e degli studenti, il Patto educativo di corresponsabilità e i regolamenti approvati dalle istituzioni scolastiche.
Le riunioni degli organi collegiali previste dall’ordinanza si svolgono, ove necessario sulla base delle disposizioni emergenziali, in modalità a distanza.
I consigli di classe aggiornano, ove necessario, le progettazioni definite a inizio anno scolastico, al fine di rimodulare gli obiettivi di apprendimento e le metodologie sulla base delle intervenute modalità di didattica a distanza imposte dalla contingenza sanitaria e individuano, per ciascuna disciplina, i nuclei fondamentali non affrontati o che necessitano di approfondimento, da inserire in un piano di integrazione degli apprendimenti.
Il collegio dei docenti delibera l’integrazione, ove necessario, dei criteri di valutazione degli apprendimenti e del comportamento degli alunni già approvati nel piano triennale dell’offerta formativa e ne dà comunicazione alle famiglie attraverso la pubblicazione sul sito, che vale come integrazione pro tempore al piano triennale dell’offerta formativa.
Nel primo ciclo di istruzione gli alunni sono ammessi alla classe successiva in deroga al vincolo di frequenza di almeno tre/quarti del monte ore annuale personalizzato e anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline.
I docenti procedono alla valutazione degli alunni sulla base dell’attività didattica effettivamente svolta, in presenza e a distanza. Gli alunni sono ammessi alla classe successiva anche in presenza di voti inferiori a sei decimi, in una o più discipline. Per questi alunni gli insegnanti predispongono un piano di apprendimento individualizzato in cui sono indicati, per ciascuna disciplina, gli obiettivi di apprendimento da conseguire o da consolidare.
Sono fatti salvi i provvedimenti di esclusione dagli scrutini o dagli esami emanati ai sensi dello Statuto delle studentesse e degli studenti.
Nella scuola secondaria di secondo grado, in maniera analoga, sempre per quanto riguarda la valutazione degli studenti delle classi non terminali, il consiglio di classe procede sulla base dell’attività didattica effettivamente svolta, in presenza e a distanza, utilizzando l’intera scala di valutazione in decimi.
Gli alunni della scuola secondaria di secondo grado sono ammessi alla classe successiva. Ciò in deroga alle disposizioni che prevedono l’ammissione alla classe dei soli alunni che in sede di scrutinio finale conseguono un voto di comportamento non inferiore a sei decimi e una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina, oltre alla frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato (cfr. art. 4, commi 5 e 6, e art. 14, comma 7 del DPR 22 giugno 2009 n.122).
Nel verbale di scrutinio finale sono espresse per ciascun alunno le eventuali valutazioni insufficienti relative a una o più discipline. Per l’attribuzione del credito restano ferme le disposizioni vigenti.
Per gli alunni ammessi alla classe successiva in presenza di votazioni inferiori a sei decimi, il consiglio di classe predispone il piano di apprendimento individualizzato in cui sono indicati, per ciascuna disciplina, gli obiettivi di apprendimento da conseguire nonché le specifiche strategie per il raggiungimento dei relativi livelli di apprendimento.
Come per gli alunni del primo ciclo, anche per il secondo ciclo, nei casi in cui i docenti del consiglio di classe non siano in possesso di alcun elemento valutativo relativo allo studente, per cause non imputabili alle difficoltà legate alla disponibilità di apparecchiature tecnologiche ovvero alla connettività di rete, bensì a situazioni di mancata o sporadica frequenza delle attività didattiche, perduranti e già verbalizzate per il primo periodo didattico, il consiglio di classe, all’unanimità, può non ammetterlo alla classe successiva.
Sono fatti salvi i provvedimenti di esclusione dagli scrutini emanati ai sensi dello Statuto delle studentesse e degli studenti.
Per gli alunni ammessi alla classe successiva, in presenza di valutazioni inferiori a sei decimi, i consigli di classe predispongono un piano di apprendimento individualizzato in cui sono indicati, per ciascuna disciplina, gli obiettivi di apprendimento da conseguire, ai fini della proficua prosecuzione del processo di apprendimento nella classe successiva, nonché specifiche strategie per il miglioramento dei livelli di apprendimento. I docenti del consiglio di classe individuano, altresì, le attività didattiche eventualmente non svolte rispetto alle progettazioni di inizio anno e i correlati obiettivi di apprendimento e li inseriscono in una nuova progettazione finalizzata alla definizione di un piano di integrazione degli apprendimenti.
Le attività relative al piano di integrazione degli apprendimenti, nonché al piano di apprendimento individualizzato, costituiscono attività didattica ordinaria e hanno inizio a decorrere dal 1° settembre 2020. Tali attività integrano, ove necessario, il primo periodo didattico (trimestre o quadrimestre) e comunque proseguono, se necessarie, per l’intera durata dell’anno scolastico 2020/2021. Le attività didattiche sono realizzate attraverso l’organico dell’autonomia, adottando ogni forma di flessibilità didattica e organizzativa e facendo convergere sul prioritario sostegno agli apprendimenti le iniziative progettuali.