Solitudine giovanile e relazioni social: come i social stanno cambiando il rapporto con la realtà
- Sofia Dinolfo
- 16 ore fa
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In un’epoca connessa, cresce il senso di isolamento nei giovani: le cause della solitudine giovanile.

Giovani e solitudine: un paradosso moderno
Sempre più giovani soffrono di solitudine. In un’epoca in cui si è tutti connessi, in cui internet permette di iniziare conoscenze o mantenere le amicizie anche a chilometri di distanza, parlare di adolescenti che soffrono la solitudine trasmette un certo stupore. Non si tratta ovviamente di un problema sorto dall’oggi al domani ma di un fenomeno che ha visto rafforzare le sue radici gradatamente nel tempo fino a raggiungere gli attuali livelli.
La solitudine giovanile come condizione persistente: i segnali da non sottovalutare
Ma cosa si intende per solitudine? Gli esperti del settore la definiscono come uno stato d’animo in cui una persona si sente isolata, non capita, non compresa, fino al punto da sentirsi sola anche se circondata da tante persone. Pure quelle care. Ci si sente privi di affetto e comprensione. Addirittura, si arriva ad avvertire anche la sensazione di esser derisi. Elementi che generano un profondo senso di vuoto e tristezza sfociando anche nella depressione.
Fase adolescenziale e disagio emotivo: quando preoccuparsi?
Può trattarsi di una sensazione circoscritta a determinati e sporadici eventi e, in questi, si parla di stati emotivi tipici di un adolescente. Questa è un’età in cui, si sa, gli sbalzi d’umore accompagnano la fase della crescita dei ragazzi. Il campanello d’allarme suona quando il disagio diventa persistente con incidenza sulla stabilità emotiva del soggetto coinvolto. Cos’è successo in questi anni per portare i giovani fino a questo punto?
Social network e piazze virtuali: come le relazioni social sostituiscono quelle reali
Può sembrare un vero e proprio controsenso, ma gli esperti collocano l’evoluzione di questo problema all’ampliarsi dell’offerta dei social. Negli ultimi anni le piattaforme che creano connessioni in rete hanno dato maggiore possibilità di scelta creando delle vere e proprie calamite per gli adolescenti. L’effetto è stato quello di portare i ragazzi a passare meno tempo fuori casa. Attualmente a prevalere sono le relazioni social rispetto a quelle delle piazze reali. La vita reale è stata traslata in quella virtuale con la continua ricerca di consensi attraverso i like.
Like, approvazione e inadeguatezza: la nuova solitudine online
Per molti adolescenti l’obiettivo di essere accettati dal mondo virtuale si traduce nel pensare costantemente, in modo quasi ossessivo, a creare video e contenuti che possano ricevere seguiti e like. Si entra dentro un meccanismo che toglie la voglia di cercare le amicizie fuori dal mondo virtuale. “Ma essere on line - affermano gli esperti - non vuol dire essere davvero connessi con tutti. Anzi, l’uso, l’abuso, cui stiamo assistendo, ha l’effetto di creare una visione distorta della realtà e amplificare il senso di inadeguatezza. E proprio il senso di inadeguatezza protratto nel tempo genera oltre alla solitudine anche altri disturbi come depressione e ansia”.
La nuova fascia a rischio: i giovani tra i 12 e i 20 anni
Il fenomeno è divenuto di così tale importanza che negli ultimi anni si sta parlando anche di inversione di tendenza: se prima a soffrire di solitudine erano solo ed esclusivamente gli anziani, adesso la percentuale che riguarda i ragazzi dai 12 ai 20 anni è quella più preoccupante.
Come riconoscere la solitudine nei giovani: i principali sintomi
Come riconoscere il senso di solitudine in modo tale da poterlo contrastare al suo esordio? I sintomi emotivi possono variare da persona a persona ma, il più delle volte, si manifestano con sensazione di forte tristezza o vuoto, mancanza di interesse per le attività che un tempo suscitavano attenzione. Ed ancora, bassa autostima, mancanza di energia, cambiamenti nel ritmo sonno-veglia, nell’alimentazione e forti stati di ansia.
Essere on line non vuol dire essere davvero connessi con tutti. Anzi, si crea una visione distorta della realtà e si amplifica il senso di inadeguatezza che, protratto nel tempo, genera solitudine, depressione e ansia.