Contratto Scuola 2022-2024: il nodo retribuzioni e precariato
- Ernesto Soccavo
- 9 ore fa
- Tempo di lettura: 2 min
Ancora discussioni su stipendi, tutele per i precari e valorizzazione della professionalità.

Contratto Scuola 2022-2024: Un rinnovo che arriva a triennio già scaduto
L’ARAN (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) e i sindacati si sono incontrati il 27 febbraio per il rinnovo del Contratto Scuola 2022-2024. Un appuntamento che, come spesso accade, arriva a triennio già scaduto. Il tema centrale della trattativa rimane quello delle retribuzioni, mai adeguate al costo della vita e ormai distanti dagli standard europei.
Retribuzioni ferme e contenzioso in vista
Tra gli obiettivi principali c’è il recupero dell’annualità 2013, il cui riconoscimento permetterebbe uno scatto stipendiale anticipato per chi era in servizio in quell’anno. Il mancato intervento su questo fronte rischia di alimentare un contenzioso giudiziario di massa, già in preparazione da parte delle organizzazioni sindacali. Si discute anche della reintroduzione della fascia stipendiale 0-3 anni, cancellata da tempo, che penalizza fortemente i docenti all’inizio della carriera.
Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa e limiti di accesso
In assenza di un aumento strutturale degli stipendi tabellari, si guarda al Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (FMOF) per retribuire prestazioni aggiuntive. Tuttavia, le risorse del fondo sono limitate e accessibili solo a una parte del personale.
Tutele per i docenti precari: una questione aperta
Un altro nodo critico riguarda le tutele dei docenti precari. Le richieste sindacali includono il riconoscimento delle assenze per malattia, i permessi retribuiti per concorsi e esami, e l’estensione della Carta docente anche a questa categoria. Su molti di questi aspetti, è già in corso un diffuso contenzioso legale.
Verso un inquadramento retributivo unico
Si sta valutando la proposta di un inquadramento retributivo unico per tutti i gradi scolastici, con progressioni basate solo sull’anzianità. Questo riflette l’idea che i percorsi formativi e la funzione docente siano ormai comparabili in tutti gli ordini di scuola.
Più riconoscimento per incarichi e ore aggiuntive
Ulteriore richiesta riguarda il riconoscimento economico per gli incarichi collegiali (coordinatori di classe, dipartimento, progetti) e per le ore aggiuntive oltre l’orario settimanale, come nel caso di uscite didattiche o viaggi di istruzione.
Valorizzare i docenti a fine carriera
Infine, si propone una riduzione dell’orario di lezione frontale per i docenti prossimi al pensionamento, con l’obiettivo di valorizzarne l’esperienza attraverso attività di formazione per i colleghi e, contemporaneamente, liberare ore per i nuovi assunti.
"C’è la necessità, sulla base degli orientamenti giurisprudenziali, di ampliare le tutele per i precari nel caso di assenza per malattia, sui permessi retribuiti per la partecipazione a concorsi o esami e per la Carta docente. Si discute della possibilità di introdurre l’inquadramento retributivo unico prescindendo dai diversi gradi di scuola".