Firmato dal regista Leandro Picarella, il film Divinazioni esplora con grande giocosità ma anche con una profonda riflessione, il tema della condizione umana.
Guardando Divinazioni (2020) di Leandro Picarella, mi affiora alla mente una battuta di Matrimonio all'italiana con Marcello Mastroianni: “Com'è cambiato il mondo, e com'è rimasto uguale”. Un pensiero che sembra cucito su entrambe le storie, che seppur tanto diverse tra loro sono in grado di raccontare la trasformazione e, allo stesso tempo, l'immobilità della condizione umana. Nel suo documentario, Picarella presenta due personaggi affascinanti e singolari: Achille Sidoti, in arte Mago Atanus, il quale dopo aver affrontato alcune difficoltà con la giustizia decide di tornare a esercitare la sua attività di cartomante e Moka, un abile artigiano fonditore.
L’opera si rifà ai testi del filosofo Empedocle, mescolando antico e contemporaneo, e dividendo la struttura narrativa in due parti principali. La prima segue una direzione documentarista con estratti che rimandano al mondo della docu-fiction, e la seconda meno costruita e più libera che pone l’attenzione sulla condizione umana del presente. Il personaggio di Mago Atanus risulta sicuramente essere il più interessante ed è chiaro l’intento, curioso e giocoso, del regista di mostrare come i bisogni umani non siano poi così cambiati nel corso del tempo. Anche se questo vuol dire affidarsi ancora a qualcuno che predice il futuro con le carte, portando le persone ad aggrapparsi a illusorie speranze. Le inquadrature scelte suggeriscono una posizione non giudicante da parte del regista, che non invade mai lo spazio e neanche quella linea invisibile che separa la macchina da presa dai clienti di Atanus.
Questa giocosità di Picarella si manifesta anche nei dialoghi, che non vengono mai tagliati bruscamente in fase di montaggio, conferendo all'opera un'autenticità ancora maggiore. Inoltre, assistiamo spesso a elementi buffi e divertenti e per questo motivo sembra quasi di vedere a tratti un film commedia. Lo stesso regista ha recentemente dichiarato: “'In Divinazioni mi sono sentito privato, perché avrei voluto osare di più. Apprezzo questo aspetto, e gli incontri spesso generano situazioni che si spostano verso la commedia.
Questo elemento sarà ancora più presente nel prossimo progetto su cui sto lavorando”.
Un’opera che si rifà ai testi del filosofo Empedocle e che mescola antico e contemporaneo tra una direzione documentarista con estratti da docu-fiction e l’attenzione sulla condizione umana del presente. Il personaggio di Mago Atanus risulta il più interessante e curioso