RUBRICA Riflessioni oltre la soglia
E’ un dato ormai consolidato che nella scuola italiana le tecnologie informatiche, la rete e il web costituiscono pilastri di riferimento molto rilevanti. Ma è pur vero che questi strumenti pongono problematiche educative che la scuola deve far proprie, domande del tipo: come educare istruendo al tempo del web? E’ una domanda che risulta incentrata sostanzialmente su tre elementi fondamentali: l’educazione, il tempo, il sitz im leben cioè il contesto socio-culturale nel quale avviene il processo educativo e relazionale. Che cosa è accaduto nella scuola italiana negli ultimi 60 anni? L’educazione ha subito una serie di mutamenti quantitativi e qualitativi legati al tempo e ai contesti socio-culturali. Un docente che oggi voglia far bene il proprio lavoro deve domandarsi: chi è la persona che oggi voglio educare? In quale tempo vive? Quali condizionamenti socio-culturali subisce? Sono domande cruciali e se il docente non se le pone, può rischiare l’insuccesso.
E’ certo che gli studenti italiani del ventennio 1947-1967, cioè quelli dell’immediato dopoguerra, vivevano un tempo nel quale l’aspirazione era il raggiungimento di un certo benessere materiale. Il quadro del decennio 1967-1977 cambia nuovamente: è il tempo della contestazione, gli studenti e i giovani contestano la politica, la famiglia, la scuola, la Chiesa…. In quel periodo nasce un processo di ideologizzazione e di politicizzazione che spinge la scuola a doversi occupare di temi sociali, economici, per sentire più vicina la società e la realtà degli studenti. Gli anni ’70 sono gli anni spezzati, gli anni di piombo, in cui i giovani passano alla lotta armata, alla violenza e al terrorismo. La scuola avverte allora il bisogno di puntare su una educazione finalizzata alla formazione della coscienza, alla prevenzione delle forme di violenza.
Con gli anni ‘90 e la caduta delle ideologie, muta ancora il quadro sociale e si ha un ritorno al privato. I sociologi parlano degli studenti come di giovani del riflusso e disinteressati al sociale.
Con l’inizio del terzo millennio sono nate nuove emergenze, nuove sfide; la scuola subisce l’assalto dei nuovi media, delle nuove tecniche della comunicazione, per cui avverte il bisogno di interrogarsi sul come educare al tempo dei social network, perché “la rete - si afferma - si sta sempre più trasformando in una fonte di male se consideriamo tutti i fenomeni di bullismo e cyberbullismo; in verità però, se usati bene, sono una vera ricchezza per la didattica, la comunicazione sociale e la formazione delle nuove generazioni”.
E’ a questo che oggi nella scuola i docenti devono guardare, e nell’IRC occorre saper “mettersi in gioco”, non perché le nuove tecnologie informatiche sia la panacea della didattica, ma per cercare di individuare “felici punti di incontro” tra concezioni educative e valoriali che ci appaiono ragionevolmente accettabili, nonché specifiche potenzialità e per prevenire pericoli presenti nei social network
Con l’inizio del terzo millennio sono nate nuove emergenze e la scuola subisce l’assalto delle nuove tecniche della comunicazione. Deve interrogarsi sul come educare al tempo dei social network, perché la rete si trasforma in una fonte di male