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Immagine del redattoreDomenico Pisana

Educare al tempo dei social network

RUBRICA Riflessioni oltre la soglia


social network

E’ un dato ormai consolidato che nella scuola italiana le tecnologie informatiche, la rete e il web costituiscono pilastri di riferimento molto rilevanti. Ma è pur vero che questi strumenti pongono problematiche educative che la scuola deve far proprie, domande del tipo: come educare istruendo al tempo del web? E’ una domanda che risulta incentrata sostanzialmente su tre elementi fondamentali: l’educazione, il tempo, il sitz im leben cioè il contesto socio-culturale nel quale avviene il processo educativo e relazionale. Che cosa è accaduto nella scuola italiana negli ultimi 60 anni?  L’educazione ha subito una serie di mutamenti quantitativi e qualitativi legati al tempo e ai contesti socio-culturali. Un docente che oggi voglia far bene il proprio lavoro deve domandarsi: chi è la persona che oggi voglio educare? In quale tempo vive? Quali condizionamenti socio-culturali subisce? Sono domande cruciali e se il docente non se le pone, può rischiare l’insuccesso. 


E’ certo che gli studenti italiani del ventennio 1947-1967, cioè quelli dell’immediato dopoguerra, vivevano un tempo nel quale l’aspirazione era il raggiungimento di un certo benessere materiale. Il quadro del decennio 1967-1977 cambia nuovamente: è il tempo della contestazione, gli studenti e i giovani contestano la politica, la famiglia, la scuola, la Chiesa…. In quel periodo nasce un processo di ideologizzazione e di politicizzazione che spinge la scuola a doversi occupare di temi sociali, economici, per sentire più vicina la società e la realtà degli studenti. Gli anni ’70 sono gli anni spezzati, gli anni di piombo, in cui i giovani passano alla lotta armata, alla violenza e al terrorismo. La scuola avverte allora il bisogno di puntare su una educazione finalizzata alla formazione della coscienza, alla prevenzione delle forme di violenza.


Con gli anni ‘90 e la caduta delle ideologie, muta ancora il quadro sociale e si ha un ritorno al privato. I sociologi parlano degli studenti come di giovani del riflusso e disinteressati al sociale.  


Con l’inizio del terzo millennio sono nate nuove emergenze, nuove sfide; la scuola  subisce l’assalto dei nuovi media, delle nuove tecniche della comunicazione, per cui  avverte  il bisogno di interrogarsi sul come educare al tempo dei social network, perché “la rete - si afferma - si sta sempre più trasformando in una fonte di male se consideriamo tutti i fenomeni  di  bullismo e cyberbullismo;  in verità però, se usati bene, sono una vera ricchezza per la didattica,  la comunicazione sociale e la formazione delle nuove generazioni”.


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E’ a questo che oggi nella scuola i docenti devono guardare, e nell’IRC occorre saper “mettersi in gioco”, non perché le nuove tecnologie informatiche sia la panacea della didattica, ma per cercare di individuare “felici punti di incontro” tra concezioni educative e valoriali che ci appaiono ragionevolmente accettabili, nonché specifiche potenzialità e per prevenire pericoli presenti nei social network

Con l’inizio del terzo millennio sono nate nuove emergenze e la scuola subisce l’assalto delle nuove tecniche della comunicazione. Deve interrogarsi sul come educare al tempo dei social network, perché la rete si trasforma in una fonte di male

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