Antimafia vuol dire mai indietreggiare di fronte al sopruso, all’arroganza, senza omertà. Denunciare qualunque ingiustizia, soprattutto quella politica e istituzionale. Essere testimoni, attraverso l’esperienza.
Attraverso la mia esperienza, fare antimafia vuol dire -nella quotidianità, nel proprio posto, là dove si vive, con forza e senza mai indietreggiare di fronte al sopruso, all’arroganza, alla mafiosità di chi si crede il più forte e senza omertà e giri di parole- affrontare e denunciare qualunque tipo d’ingiustizia sociale, soprattutto quella politica e istituzionale. Antimafia vuol dire essere testimoni; ma il testimone è colui che vive in sé ciò che annuncia e lo fa proprio, attraverso l’esperienza. Conosco, politici e giornalisti -alcuni familiari di vittime di mafia- che dell’antimafia hanno fatto il loro cavallo di battaglia, hanno avuto l’auto blindata con la scorta ma poi, nella realtà, osservando il loro operato e la cronaca dei giornali, poco e niente hanno fatto per contrastare l’azione mefitica della mafia. Una cosa, comunque, l’hanno saputa realizzare: la loro carriera.
La vera antimafia, non ha luci scintillanti ma il semplice compimento ed adempimento del proprio lavoro, con onestà e concretezza, anche nel silenzio, senza alcuna appariscenza. Magari, tra i tanti furbetti del cartellino, ci sono persone che ostentano la loro appartenenza ad associazioni o movimenti antimafia e che affermano di essere onesti, anche quando hanno percepito lo stipendio, arbitrariamente e arrogantemente, facendo i loro comodi e non il proprio dovere -lo stesso vale per gli evasori fiscali-. Ecco allora che fare antimafia, significa fare il proprio dovere, fino in fondo e tutti i giorni in cui viene richiesto. Significa, anche, secondo la metafora della ‘Rana bollita’ di Noam Chomsky, risvegliarsi dal bollore in cui un’intera società è stata gettata e sapere agire in modo corretto ed onesto, secondo il trinomio ‘Vedere, Giudicare e Agire’.
Fare antimafia significa informarsi correttamente, avere consapevolezza delle situazioni, senza farsi anestetizzare da certo intrattenimento televisivo o da quant’altro ci viene propinato anche da bieco consumismo e agire di conseguenza, senza deleghe, senza ma, senza come e senza perché. D’altronde, cosa hanno fatto di particolare e di eroico Ievolella, Giuliano, Chinnici, Francese, Castelbuono, Dalla Chiesa, Costa, Scaglione, Mancuso e gli altri, se non avere agito con consapevolezza con il loro lavoro, il loro dovere, con onestà, giustizia e legalità?
"L’Antimafia tra lotta e memoria. Informarsi correttamente, avere consapevolezza, senza farsi anestetizzare da quanto ci viene propinato e agire di conseguenza, senza deleghe, senza ma, senza come e senza perché”