Il “laboratorio”, oggetto negli anni passati di una profonda elaborazione teorica, si configura non solo come uno spazio fisico, attrezzato con volumi, documenti, materiali e sussidi multimediali, bensì come uno spazio di comunicazione per dare cittadinanza ai linguaggi verbali e non verbali; uno spazio di personalizzazione per sviluppare autosufficienza, autostima, partecipazione, autonomia culturale e emotiva; uno spazio di esplorazione e di creatività; uno spazio di socializzazione per valorizzare attività strutturali individuali, di peer-tutoring e di cooperazione mediante una scelta metodologica che coinvolge in uno scambio intersoggettivo e cooperativo insegnanti e alunni, promuovendo l’acquisizione da parte dei discenti di conoscenze, metodologie, abilità e competenze didatticamente misurabili. Il laboratorio è un’officina di metodo dove non si insegna e/o si impara ma “si fa”, dove si ideano e sperimentano operativamente i propri progetti didattici a base interdisciplinare, dove ci si confronta concettualmente con la problematicità dei processi e con la complessità dei saperi, dove come sostiene Franco Frabboni, si ricercano e si ritrovano le motivazioni infantili e adolescenziali. La metodologia dei laboratori prevede la realizzazione di contesti efficaci dal punto di vista della relazione, dei luoghi, degli strumenti e dei materiali usati per lo sviluppo dei processi formativi. Il contesto di apprendimento dovrebbe avere come esito prodotti significativamente rilevanti e essere caratterizzato da situazioni formative ed operative in cui la competenza da acquisire è il risultato di una pratica, di una riflessione e di una interiorizzazione del sistema di acquisizione dei contenuti che si prefigge di coinvolgere docenti e studenti nella costruzione delle conoscenze e nello sviluppo di abilità e competenze. La didattica laboratoriale presuppone, per antonomasia, l’uso della metodologia della ricerca, pertanto lo studente diventa protagonista di un processo di costruzione di conoscenze che gli permettono di essere coinvolto in una situazione collettiva di scambio comunicativo tra pari; di rielaborare la conoscenza attraverso l’esperienza diretta; di costruire un apprendimento significativo trovando soluzioni a situazioni problematiche; di vivere la vicenda scolastica attraverso l’esperienza di emozioni positive; e di essere consapevole del proprio modo di imparare mediante il confronto e la valutazione delle proprie idee. La metodologia dei laboratori, privilegiando l’aspetto euristico, fornisce al sistema educativo l’occasione per ridisegnare stili di insegnamento, in tal senso ciascuna istituzione scolastica, agendo la propria autonomia, può individuare tempi, contenuti, modalità, orientamenti educativi e pedagogici che facilitino l’apprendimento pratico e situato per costruire esperienze in grado di coniugare il sapere con il fare. La pratica del laboratorio rende indispensabile la particolare cura nella progettazione dell’intero percorso didattico e richiede l’elaborazione di indicazioni didattiche differenziate adatte alle caratteristiche cognitive dei singoli alunni; l’individuazione di modalità flessibili di accesso e di utilizzazione delle conoscenze acquisite; la costruzione delle concettualità di base necessarie a comprendere schemi più complessi che possano dare origine a percorsi interdisciplinari e transdisciplinari; e la diversificazione delle metodologie di insegnamento e di valutazione rispetto alle modalità di apprendimento del singolo. Le teorie sottese a tali concezioni dell’apprendimento si esplicano nella didattica laboratoriale che interpreta il laboratorio come un principio trasversale all’insegnamento, come una metodologia che coinvolge attivamente docenti e studenti in percorsi di ricerca, spostando la centralità dalla disciplina all’apprendimento e quindi dal programma/contenuto all’allievo. La didattica laboratoriale si configura, dunque, in un percorso che rende possibile l’offerta di contesti che considerano i vissuti degli studenti, le loro esperienze, la storia con gli altri attraverso forme di lavoro finalizzate alla valorizzazione delle potenzialità, delle capacità e delle competenze per imparare la complessità dell’odierna società, attraverso lo studio delle discipline, la risoluzione dei problemi, la previsione di argomentazioni, e la comunicazione.
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