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L’iperconnessione digitale tra le cause della solitudine giovanile

Ha modificato il modo di relazionarsi dei giovani cambiando le loro abitudini, il modo di fare conoscenze e di vivere le amicizie. Secondo gli esperti, le vite apparentemente perfette e idealizzate che appaiono sui social, fanno sentire inadeguati gli adolescenti che stanno dall’altra parte dello schermo.
solitudine giovanile

Sempre più giovani soffrono di solitudine. Un allarme preoccupante che non conosce tregua. Anzi, negli ultimi anni crescono vertiginosamente i dati che parlano di adolescenti che si isolano preferendo una vita lontana da tutti e da tutto. Un fenomeno quello della solitudine che, in base ai dati Eurostat, colpisce circa il 15 per cento degli adolescenti in tutta Europa. In Italia questo problema affligge un quarto degli studenti in età adolescenziale. Ma cosa sta succedendo? Perché sempre più giovani soffrono di solitudine? 


Strano a credersi ma tra i fattori scatenanti c’è l’uso dei social. L’iperconnessione digitale ha modificato il modo di relazionarsi dei giovani cambiando significativamente le loro abitudini, il modo di fare conoscenze e di vivere le amicizie. Secondo gli esperti, quelle vite apparentemente perfette e, a volte idealizzate, che appaiono sui social, hanno l’effetto di far sentire inadeguati gli adolescenti che stanno dall’altra parte dello schermo. Si tratta di un’età in cui la personalità è in fase di evoluzione, formazione e in cui si è maggiormente sensibili. Certe ostentazioni possono far sentire inadeguati gli adolescenti che, al contrario di quanto possano pensare, conducono uno stile di vita del tutto regolare. Si sentono dunque inadeguati, temono il confronto con gli altri e di essere giudicati. Tutto questo porta a credere che sia meglio isolarsi e sottrarsi da situazioni ‘scomode’.


Un’altra importante causa di solitudine giovanile è determinata dal bullismo. Un fenomeno che si sviluppa maggiormente negli ambienti scolastici perché sono i luoghi i cui i ragazzi trascorrono buona parte della loro giornata. Si tratta di quel comportamento violento attuato da più persone e perpetuato nel tempo contro un'unica vittima. La violenza può essere verbale, psicologica, sociale e addirittura fisica. Ha l’effetto di far sentire sbagliata la persona presa di mira che, preferisce di conseguenza, chiudersi in sé stessa. La vittima inizia a credere di essere una persona ‘diversa’ e ‘sbagliata’ e, per non essere derisa o addirittura aggredita, preferisce isolarsi dalla società. 


Come intuire e prevenire i disagi che portano alla solitudine? Come un docente può accorgersi della presenza di un problema di questo tipo? Facile non è perché la linea di confine tra un carattere molto timido e la sussistenza della solitudine è molto sottile. Soprattutto se gli studenti hanno formato da poco le nuove classi.  Gli esperti consigliano di prestare particolare attenzione agli alunni che manifestano cambiamenti comportamentali emotivi come tristezza continua, tendenza ad isolarsi tra i banchi di scuola, disinteresse alle attività di gruppo o tentativo di sottrarsi divenendo addirittura scontrosi pur di evitare i rapporti con gli altri. Se poi da un confronto con i genitori emerge anche la presenza di sintomi come ansia, disturbi del sonno o dell'alimentazione, allora è il caso di intervenire tramite il ricorso ad un supporto psicologico specializzato in materia.


"Causa di solitudine è il bullismo, fenomeno che si sviluppa maggiormente negli ambienti scolastici. Il comportamento violento attuato da più persone e perpetuato nel tempo contro un'unica vittima. Ha l’effetto di far sentire sbagliata la persona presa di mira."

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