Lo strumento di ausilio al corpo insegnante è circondato da un alone di incertezza e non si possono escludere sorprese deludenti. Per norma generale il bonus erogato per l’anno scolastico 2023/2024 sarà utilizzabile con scadenza agosto 2025. Non ci sono comunicazioni dall’Amministrazione scolastica centrale di criteri diverso su quanto riconosciuto lo scorso anno, per la prima volta, agli incaricati annuali.
Le questioni riguardanti la Carta docente sono circondate da un alone di incertezza per cui non si possono escludere sorprese (in genere deludenti) dell’ultimo minuto. Intanto ricordiamo che per norma generale il “bonus” erogato per l’anno scolastico 2023/2024 sarà utilizzabile con scadenza agosto 2025. Non ci sono comunicazioni da parte dell’Amministrazione scolastica centrale di un criterio diverso da applicare al bonus riconosciuto lo scorso anno, per la prima volta, agli incaricati annuali. In questo inizio di anno scolastico sarà necessario un tempo, per adempimenti tecnici da parte dell’Amministrazione pubblica, prima di poter ottenere la disponibilità della nuova somma o di quella residua. Per gli incaricati annuali, in particolare, sarà necessario che le scuole procedano alla registrazione al sistema informatico dei nuovi contratti annuali; diversamente il docente non di ruolo risulta sconosciuto alla piattaforma.
Quest’anno, poi, ci dobbiamo attendere la possibile decurtazione prevista dal Dl 36/2002, che dirotta ad altre finalità parte del fondo (per la Scuola di Alta formazione e per la retribuzione dei tutor nei percorsi abilitanti) e riduce il bonus a 420 euro.
Sarebbe opportuno un intervento legislativo in merito alle diverse questioni ancora aperte: nel 2023, per effetto del decreto 69/2023, la card era stata riconosciuta ai docenti non di ruolo con contratto fino al 31 agosto, ma solo per l’anno scolastico 2023/2024; una serie di successive sentenze ha esteso però il beneficio anche ai precari con contratto fino al 30 giugno (sent. 29961/2023 Cassazione). E’ indispensabile una soluzione legislativa che dia certezza, nel tempo, al diritto alla formazione per tutti i docenti e chiuda questa stagione di contenziosi dinanzi ai Giudici.
La carta può essere utilizzata per l’acquisto di: libri, anche in formato digitale; hardware e software; iscrizione a corsi di aggiornamento svolti da enti accreditati presso il Ministero dell’istruzione; iscrizione a corsi di laurea e a master universitari inerenti al profilo professionale; rappresentazioni teatrali e cinematografiche; ingresso a musei, mostre e spettacoli dal vivo. Ricordiamo che lo Snadir già dal 2016, primo tra tutti i sindacati, ha presentato ricorso per vedere riconosciuto il diritto alla Carta docenti anche per gli insegnanti di religione incaricati annuali ed ha ottenuto una importante sentenza favorevole. Attualmente sono stati proposti ricorsi per ottenere gli arretrati, nei limiti del tempo di prescrizione fissato dalla legge.
La ‘carta’ serve per l’acquisto di libri -anche in formato digitale- hardware e software. E pure per l’iscrizione a corsi di aggiornamento, a corsi di laurea e a master universitari, rappresentazioni teatrali e cinema, ingresso a musei, mostre e spettacoli dal vivo. Snadir, otto anni fa e primo tra tutti i sindacati, ha presentato e vinto il ricorso per vedere riconosciuta la Carta docenti anche per gli insegnanti di religione incaricati annuali.”
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