Le persecuzioni hanno profondamente segnato la storia del Cristianesimo fin dalle sue origini, quando la vita di Gesù di Nazareth, la sua storia, i suoi prodigi e l’evento straordinario della sua resurrezione si diffusero rapidamente dalla Palestina a tutti i territori dell’Impero Romano giungendo in Siria, ad Antiochia, ad Efeso, in Asia Minore, a Corinto, ad Atene ed, infine, a Roma, capitale dell’Impero, dove il Vangelo di Cristo iniziò a diffondersi tra gli strati più umili della popolazione.
Il grande archivio della commissione nuovi martiri, contenente lettere, segnalazioni e memorie provenienti da ogni parte del mondo, presenta migliaia di storie di uomini e donne contemporanei appartenenti a tutte le confessioni religiose cristiane. Secondo le recenti statistiche ogni quattro perseguitati al mondo per motivi di natura razziale, di nazionalità o di religione, tre sono cristiani; circa trecentoquaranta milioni di fedeli sperimentano un alto livello di discriminazione, rischiano la detenzione, subiscono torture, decapitazioni, stupri, perdita dei propri beni e, perfino, la morte; quattromilacinquecento, dodici ogni giorno, sono stati gli edifici religiosi oltraggiati; ogni mese vengono uccisi in media quattrocento cristiani nel mondo, settecentoventidue sono gli atti di violenza perpetrati nei loro confronti e più di quattromila sono stati i cristiani uccisi per il coraggio di professare la loro fede, tredici morti al giorno. Open Doors International, organizzazione non governativa americana, che sostiene i cristiani perseguitati, è attiva, da più di cinquant’anni, in oltre sessanta Paesi del Mondo dove il Cristianesimo è vittima di oppressione e violenza. Porte Aperte è nata dall’attività missionaria di Fratello Andrea conosciuto come “il contrabbandiere di Dio” il quale durante la Guerra Fredda, sfidando il KGB russo, distribuì la Bibbia e del materiale cristiano ai fedeli in difficoltà oltre la Cortina di Ferro; anni dopo la sua attività giunse in Cina, in Medio Oriente, in India, in America Latina, in Africa: la sfida di quest’uomo si è trasformata in un ministero senza confini, che attualmente si adopera a sostegno di migliaia di cristiani perseguitati nel mondo provvedendo all’assistenza spirituale e legale dei prigionieri vessati, offesi, violati, ed oltraggiati per la loro confessione religiosa. Cristian Nani, direttore di Open Doors Italia, ha ricordato che: «nella World Watch List i Paesi sono divisi in fasce in base ai diversi livelli di persecuzione registrati misurando il grado di libertà religiosa e di tolleranza in cinque ambiti la vita privata, quindi il rapporto intimo con la fede; la vita famigliare e il come vivere la fede all’interno di essa; la vita comunitaria o civile e di conseguenza anche il mondo del lavoro; la vita nazionale, ovvero il tipo di leggi che possono discriminare una minoranza cristiana; e la vita della Chiesa, cioè la possibilità che la comunità di cristiani possa subire forme di restrizione alle attività religiose». Un ulteriore parametro misura il grado di violenza subita.
La World Watch List 2021 ha rilevato un quadro triste, aggravato dalla pandemia da coronavirus che ha acuito le vulnerabilità sociali, economiche ed etniche di milioni di cristiani. È cresciuta del 60% la persecuzione anticristiana nel mondo ed in particolare nei sessanta Paesi inseriti nella World Watch List della quale fanno parte la Siria, dove spadroneggiano i tagliagole dell’Isis; l’Egitto, insanguinato dagli attentati contro i copti; la Nigeria, oltraggiata dalle violenze di Boko Haram; l’Arabia Saudita, l’Afghanistan, la Libia, l’Iran, l’Iraq, dove l’estremismo islamico ha tentato di eliminare completamente ogni presenza cristiana; la Somalia, l’Eritrea, il Sudan, il Kenia, l’Etiopia, sottomessi dal fondamentalismo islamico che costringe migliaia di cristiani ad abbandonare i loro villaggi e vivere la fede nelle catacombe; le Maldive, dove le autorità consentono la professione del Cristianesimo, secondo rigide regole, solo ed esclusivamente agli stranieri; la Cina che vuole sinicizzare la religione cristiana tramite la reinterpretazione della Bibbia secondo i dettami del socialismo di Xi Jinping; l’India dove il nazionalismo religioso ha determinato un notevole incremento degli attacchi nei confronti delle chiese e dei cristiani brutalmente discriminati dalla violenza degli estremisti induisti; ed ancora il Pakistan, l’Uzbekistan, il Turkmenistan, il Vietnam; lo Yemen, il Qatar. Il primo posto, dall’anno 2002, è riservato alla Corea del Nord, dove coloro i quali non si inginocchiano dinnanzi alle statue della famiglia regnante Kim vengono accusati di blasfemia e chiunque è sorpreso in possesso di una Bibbia viene torturato e trasferito, con la sua famiglia, nei campi di lavori forzati. Essere cristiani non significa estraniarsi dal mondo, ma abitare la città dell’uomo con la forza silenziosa del lievito che fermenta la massa, essere cristiani è una scelta di coerenza che non ammette compromessi; la situazione del Cristianesimo nel mondo è indubbiamente peggiorata negli ultimi anni, sono tanti, troppi i Paesi dove la religione cristiana viene lesa, violata, oltraggiata, perseguitata; la fonte primaria di persecuzione è determinata dal fondamentalismo islamico ma ad esso si affianca il fondamentalismo religioso induista e buddista, l’etnicismo, il permanere del comunismo statalista in Paesi come la Corea del Nord, l’incapacità di gestire il proprio sistema governativo in Stati come la Somalia; la crescita incontrollata della violenza sociale e delle organizzazioni malavitose in Messico così come in Bolivia; la crescente ideologia del secolarismo e l’indifferenza, ormai trasformatasi in cecità morale e spirituale dell’Occidente. Il Cristianesimo è la religione più perseguitata al mondo ed i cristiani continuano ancora a soffrire, a patire, a morire.