Diciotto anni dedicati all’insegnamento con tutti i titoli previsti di una disciplina curricolare di pari dignità con le altre… Pietro di Venezia, insegnante di Religione da 13 anni.
Caro Ministro, sono Pietro e vengo a da Venezia per chiederle il superamento della discriminazione che ci penalizza ancora oggi. Io insegno religione da tredici anni sempre nello stesso istituto superiore di Venezia, a settembre inizio dunque il quattordicesimo anno di precariato nella stessa scuola, a questi devo aggiungere almeno altri cinque di precariato. Diciotto anni dedicati all’insegnamento con tutti i titoli previsti di una disciplina curricolare di pari dignità con le altre, a parole. Ogni anno ho visto molti di colleghi di altre materie entrare in ruolo, in maniera diversa, ma per noi insegnanti di religione cattolica è rimasto per 17 anni un miraggio che rende precario progettare il futuro, anche il sogno di una casa, non avendo la legittima stabilizzazione neppure dopo aver onorato con professionale e proficuo impegno l’insegnamento per anni. Oggi sono qui a chiedere, per me e per molti altri colleghi docenti di religione, il rispetto della nostra dignità e l’uguaglianza nel trattamento per chi ha più di 36 mesi di insegnamento. Non mi basta il rispetto e la solidarietà degli altri insegnanti, chiedo giustizia ed equità anche per me, per noi a tutti gli effetti, non solo per i doveri, docenti della scuola e cittadini italiani. Chiedo che tutta l’esperienza di insegnamento e di formazione vissuta in questi anni ci venga valorizzata con una modalità di ingresso in ruolo rispettoso della dignità di insegnanti di lungo corso con un concorso straordinario non selettivo: sul campo abbiamo dimostrato la competenza decennale e qualificato servizio. NO alla discriminazione e all’iniquo concorso! Sì alla dignità e all’uguaglianza e ad un concorso non selettivo!