Lo Snadir e la Federazione Gilda-Unams tentano da anni di arginare qualsiasi ipotesi di regionalizzazione della scuola e dell’istruzione. C’eravamo nel 2019, quando la proposta avanzata dalle regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna di organizzare il sistema scolastico/educativo secondo la disponibilità economica e la progettazione di ogni singola regione aprì un vero dibattito pubblico nel Paese e accese il timore di una vera e propria “secessione” delle regioni più ricche, con un sistema scolastico differenziato in materia di offerta formativa, trattamento economico del personale scolastico, criteri per la selezione del personale e dello scorrimento delle graduatorie.
Quando, con il progetto Calderoli, il tema è tornato all’attenzione dell’opinione pubblica, il fantasma di un organico regionale del personale scolastico è tornato a inficiare i principi fondanti della nostra Costituzione e, sin da subito, abbiamo aderito con convinzione e con ogni risorsa a nostra disposizione a alla campagna del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, per il lancio di una raccolta di firme per una proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare mirata a contrastare gli effetti dell’autonomia differenziata con una modifica dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione e dell’art.117, commi 1, 2 e 3, che introduce una clausola di supremazia della legge statale, e lo spostamento di alcune materie di potestà legislativa concorrente alla potestà legislativa esclusiva dello Stato.
Grazie all’impegno di tutti, l’obiettivo delle 50 mila firme è stato raggiunto e superato: con 105.937 firme, la proposta di legge di iniziativa popolare in difesa dell’unitarietà della scuola italiana ha ora tutte le carte in regola per poter essere presentata in Parlamento. Il primo giugno, di fianco ai vertici del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, lo Snadir e la FGU erano in prima linea al Senato in occasione della consegna delle firme raccolte.
Ma intanto, la riforma avanzata dal ministro Calderoli prosegue il suo percorso senza intoppi ed è pronta al vaglio di commissioni e Parlamento. Occorre dunque rimanere vigili e prepararsi a eventuali azioni di protesta. Lo Snadir sarà sempre pronto a mobilitarsi per la tutela dell’istruzione e dell’unità della nostra Repubblica.
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