Snadir: una storia di impegno, dignità e futuro
- Orazio Ruscica

- 12 nov
- Tempo di lettura: 3 min

Cari colleghi, care colleghe,
da anni camminiamo fianco a fianco, condividendo le stesse speranze e le stesse difficoltà, ma anche la stessa tenacia e la stessa passione per un lavoro che viviamo come una missione: un impegno quotidiano al servizio della giustizia e della dignità di tutti.
Abbiamo affrontato insieme le difficoltà di una categoria che troppo spesso è rimasta invisibile, ma che ha saputo reagire con competenza, serietà e passione. In questo percorso, lo Snadir non ha mai smesso di essere al vostro fianco, traducendo la solidarietà in risultati concreti. Abbiamo ottenuto traguardi significativi: la riscrittura dell’articolo 1-bis della legge 159 del 2019, il riconoscimento dell’abuso dei contratti a tempo determinato oltre i trentasei mesi da parte della Corte di giustizia europea e della Corte di Cassazione, l’estensione a tutti i precari del bonus “Carta docente”, la procedura straordinaria con prova orale non selettiva per i docenti con almeno tre anni di servizio e l’istituzione delle graduatorie ad esaurimento, l’immissione in ruolo di 6.022 insegnanti di religione e, nonostante le difficoltà burocratiche, il pagamento degli stipendi entro ottobre 2025. Sono risultati che testimoniano un impegno costante e una capacità di interlocuzione che dà valore al lavoro di ciascuno di noi.
Ma la nostra azione non si arresta. Ciò che stiamo costruendo insieme va oltre l’impegno sindacale: è un percorso di giustizia e di riconoscimento professionale. Lo Snadir continua a promuovere proposte concrete per la piena valorizzazione dei docenti di religione: un incremento graduale dei posti di ruolo dal 70 al 95 per cento nell’arco di tre anni, assunzioni annuali su tutti i posti vacanti e disponibili, l’assegnazione della titolarità di sede per garantire stabilità e sicurezza, l’apertura alla mobilità professionale per riconoscere le competenze maturate nel tempo. Sono obiettivi realistici, fondati sull’equità e sulla convinzione che la qualità della scuola passa anche attraverso il riconoscimento di chi vi lavora con dedizione.
Perché quando una categoria come la nostra viene trascurata, la risposta non può essere il silenzio. La risposta è la partecipazione, la coesione, la responsabilità collettiva. È per questo che vi invito ancora una volta a sostenere e diffondere la petizione nazionale che abbiamo promosso: ogni firma è una voce che si unisce alle altre, ogni adesione un segnale forte rivolto a Parlamento e Governo. I docenti di religione non chiedono privilegi, chiedono giustizia. Ed è proprio nel momento in cui le difficoltà sembrano più grandi che dobbiamo dimostrare la nostra forza e la nostra unità.
Parallelamente all’impegno sindacale, prosegue con forza anche la nostra azione di tutela legale. Lo Snadir ha avviato nuovi ricorsi contro la reiterazione illegittima dei contratti a tempo determinato oltre i trentasei mesi, sulla base della nuova norma dell’articolo 12 del decreto-legge 131 del 2024. È un ulteriore passo avanti per difendere i diritti di chi ha subito per anni una precarietà ingiusta. I ricorsi promossi dallo Snadir nelle precedenti tornate hanno già ottenuto risultati storici: oltre cinquanta sentenze della Cassazione e centinaia di pronunce favorevoli dei tribunali territoriali hanno riconosciuto l’illegittimità dell’abuso dei contratti a termine, imponendo all’Amministrazione di rispettare la legge e risarcire i docenti. Su queste basi rilanciamo la nostra azione, offrendo a chi non è ancora di ruolo la possibilità di far valere le proprie ragioni.
Cari colleghi, care colleghe, la nostra storia dimostra che quando restiamo uniti, nessun traguardo è irraggiungibile. Continueremo a lavorare con serietà e determinazione per ottenere ciò che ci spetta, convinti che la nostra battaglia non riguardi solo un contratto, ma il riconoscimento del valore educativo, umano e professionale che portiamo ogni giorno nelle scuole italiane. Insieme continueremo a scrivere una storia di impegno, di dignità e di futuro.



