Educare è un mestiere difficile: Equità in classe e ruolo dei docenti
- Arturo Francesconi
- 10 set
- Tempo di lettura: 2 min
Il docente, oltre ad un suo vissuto personale che influisce sulla sua sfera professionale, possiede anche una visione d’insieme molto più ampia sui suoi studenti, che va oltre il voto. Ha a che fare con ragazze e ragazzi differenti, ognuno con la sua storia, il suo carattere. E’ normale che qualcuno sia più affine e ti gratifichi durante le lezioni.

“Prof come va? Non mi chieda nulla di mia figlia”, mi dice la mamma di una mia ex alunna. “Lo scorso anno sono arrivati due professori che avevano delle preferenze e hanno creato divisione e scompiglio in classe. Gli anni precedenti erano più uniti, non era così!” Quanto affermato da questa mamma lo possiamo riscontrare anche nelle nostre classi e talvolta siamo in difficoltà di fronte a casi davvero evidenti. Dalla mia esperienza posso dire che questo capita soprattutto quando hai a che fare con docenti che non ascoltano, pensano di sapere tutto e non vogliono si discuta nulla di ciò che dicono o fanno.
Favoritismi: l’importanza dell’equità educativa in classe
Il problema di equità in classe non esiste quando ad essere preferito e aiutato è un ragazzo in difficoltà, ma quando vengono privilegiati i migliori della classe, i figli di persone importanti, è allora che nascono gelosie e invidie. Non va dimenticato che il docente, oltre ad un suo vissuto personale che influisce inevitabilmente anche sulla sua sfera professionale, possiede anche una visione d’insieme molto più ampia sui suoi studenti, che va ben oltre il concreto voto scolastico. Inoltre, ha a che fare con tanti ragazzi differenti, ognuno con la sua storia, il suo carattere, le sue opinioni. E’ normale che qualcuno di loro sia più affine, intervenga in maniera appropriata e ti gratifichi durante le lezioni. Diverso però è permettere che questa affinità ci porti a creare delle differenze tra i nostri alunni.
Come educatori dobbiamo essere imparziali ed equi il più possibile, cercando il confronto con i colleghi proprio per non cadere nel giudizio errato su un alunno. Le affinità sono naturali, le disparità no! Capita anche nelle famiglie. Ci sono genitori e nonni che fanno differenze tra figli e nipoti, creando non poche difficoltà allo sviluppo dei ragazzi. Educare è un mestiere difficile che si impara con l’esperienza e mettendoci sempre in discussione. Se capita di essere incolpati di preferire qualcuno dimostriamo con i fatti che vogliamo il bene di tutti e la crescita autentica della classe.
"Come educatori dobbiamo essere imparziali proprio per non cadere nel giudizio errato su un alunno. Le affinità sono naturali, le disparità no. Capita anche nelle famiglie: genitori e nonni che fanno differenze tra figli e nipoti e creano non poche difficoltà allo sviluppo delle giovani generazioni."