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Immagine del redattoreAlberto Piccioni

Il "Benessere equo e sostenibile" per nuovo ordine mondiale: intervista a Vera Negri.


Il movimento cooperativo può avere ancora un futuro se sarà in grado di abbandonare la deriva di imitazione del modello capitalistico: passando dal primato del PIL a quello del BES: Benessere Equo e Sostenibile. E’ una delle posizioni di Vera Negri, docente di storia economica all’Università di Bologna e al SAIS Europe della Jhons Hopkins University, che ha dialogato con il giornalista Domenico Quirico sul tema “Verso un nuovo ordine mondiale”, per il secondo appuntamento della Cattedra del Confronto organizzata dall'Arcidiocesi di Trento nello scorso mese di marzo 2023.


Alla professoressa Negri, che ha un lunghissimo curriculum di attività e pubblicazioni, esperta di movimento cooperativo, abbiamo chiesto se condivide l’idea che possa profilarsi un “nuovo ordine mondiale”?


In realtà penso che “debba” profilarsi un nuovo ordine mondiale. Se guardiamo all’ultimo secolo e mezzo di mondializzazione, vediamo prima un ordine “britannico”, denominato pax britannica, dove il leader era la Gran Bretagna, forte della sua precoce industrializzazione e del suo vasto impero coloniale. Questo venne seguito da trent’anni di gravi disordini, con due guerre mondiali e la profonda crisi economica del 1929, dopo i quali si è instaurato un ordine “americano”, la pax americana, dove gli Stati Uniti sono diventati il leader, con la loro prorompente forza economica e le loro istituzioni internazionali multilaterali. Oggi questo ordine, che ha avuto una notevole capacità di sostegno dell’espansione pacifica del mondo per almeno mezzo secolo, mostra varie crepe e dunque occorre riflettere su un nuovo ordine che potrebbe meglio governare il mondo nel nuovo contesto che si è venuto a profilare.



“Quali sono i principali modelli di sviluppo economico che stanno emergendo nel contesto del nuovo ordine economico mondiale e come possono essere sostenibili?”


Due sono i livelli di discussione di un nuovo ordine globale. Il primo riguarda il diritto internazionale e il dispiegamento di mezzi militari. Sono fra chi ritiene che l’ONU vada in molti modi rafforzato e l’accumulazione di armi nucleari fortemente ridotta, come si stava facendo prima che scoppiasse la guerra d’Ucraina, spingendo verso un multilateralismo reale. Varie conferenze sulla sicurezza mondiale vanno sviluppate, per evitare che scoppino guerre fra nazioni e anche per disincentivare le guerre civili. Il secondo livello riguarda una conversione dei modelli economici dal PIL al BES. La spinta alla crescita del Prodotto Interno Lordo senza attenzione ai suoi costi (ambientali e sociali) e alla sua distribuzione (crescita esponenziale delle diseguaglianze) deve lasciare il posto alla promozione del Benessere Equo e Sostenibile, che affronta le sfide di realizzare una società migliore, più giusta e coesa.




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