Intervista a Eva Putz. E’ lei l’autrice del saggio: ‘Franz Jägerstätter: un fulgido esempi in tempi bui’. Ci sono novità significative che scontornano la sua figura e la sua capacità di decidere del ‘campagnolo’ austriaco
“Io sono già libero…meglio le mani legate che la mia volontà”. Sono parole pronunciate, qualche giorno prima di morire ghigliottinato, da Franz Jägerstätter, il contadino austriaco che si oppose ad Hitler, preferendo la morte alla omologazione criminale del totalitarismo nazifascista. La sua figura è stata scoperta anche grazie all’opera di Erna Putz il cui ultimo saggio è: “Franz Jägerstätter: un fulgido esempi in tempi bui” (Il Pozzo di Giacobbe editore). Imprigionato perchè si rifiutò di vestire i panni del soldato nazista durante la seconda guerra mondiale, dopo il processo e la sua chiara intenzione di non rinunciare alla sua libertà di coscienza, venne decapitato il 9 agosto del 1943.
Quali sono le novità più significative di questo suo nuovo saggio sulla vita di Franz Jägerstätter e come queste informazioni contribuiscono alla nostra comprensione del suo messaggio?
“La pubblicazione del saggio è una grande gioia per gli amici di Franz Jägerstätter in patria e soprattutto per me. Il libro descrive la crescita e lo sviluppo della persona e la decisione di Franz. Il ruolo della moglie Franziska in tutto ciò è stato molto importante, così come l'impatto del nazionalsocialismo sulla società del villaggio e sulla chiesa del suo tempo. Senza Franziska, Franz non sarebbe diventato quello che conosciamo. Nel suo ambiente e nella sua cerchia di amici i nazisti perseguitarono e arrestarono quasi tutti i sacerdoti”
Come descriverebbe l'influenza della fede e dei valori etici di Franz Jägerstätter sulle sue decisioni e azioni durante la seconda guerra mondiale?
“Attraverso Franziska, Franz sperimenta la sua fede come una grande felicità. I due leggono insieme la Bibbia. Le Sacre Scritture lo aiutarono a valutare il nazionalsocialismo e a mantenere la sua decisione. Jägerstätter leggeva molto; le biografie di santi come Tommaso Moro erano molto importanti per lui. Come sua moglie, si unì alla comunità laica francescana. Fin dall'inizio rifiutò qualsiasi sostegno alla NSDAP (Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei); in un sogno su un treno, ha sperimentato come questo partito avrebbe condotto le persone nell’abisso”
Come la storia di Franz Jägerstätter si collega ai "tempi bui" che stiamo vivendo oggi, in cui siamo testimoni di guerre e ingiustizie in tutto il mondo e anche in Europa?
“Franz era ben informato sui retroscena della politica. La propaganda del NSDAP giustificava l'invasione della Russia da parte della Germania con la presunta "liberazione del popolo russo dal bolscevismo". Jägerstätter replicò: “Si usano fucili e bombe quando si vuole liberare e migliorare qualcuno? Se si tratta della liberazione del popolo russo dal bolscevismo, che ruolo hanno i minerali, i pozzi di petrolio e un buon terreno agricolo?". È anche molto importante analizzare gli interessi reali delle varie parti in causa nelle guerre e nei conflitti in corso, e dichiarali apertamente. Che i giovani si uccidano a vicenda, che intere città e regioni oggi vengano bombardate e minate è, a mio avviso, ingiustificabile”
Tremendamente attuali le considerazioni di un obiettore di coscienza che rifiuta il potere dominante dell’epoca e che seppe dire no alla guerra che la propaganda spacciava per già vinta