
“I Fratelli Mezzaluna” di Chiara Gamberale è un romanzo per ragazzi dove il loro universo quotidiano si spacca a metà ma ance dove impera la necessità del consoci te stesso.
Un romanzo per ragazzi che parla agli adulti del loro mondo “spezzato in due”: tra il perfettissimo e luminoso mondo di Gabaville e quello di Sottopelle dove regna “Lo Scuro”. Il dualismo tra ruolo e istinto, tra mente e corpo, tra luce ed ombra e il suo superamento è il tema centrale di “Fratelli Mezzaluna” (Salani editore) opera di Chiara Gamberale, scrittrice, conduttrice radiofonica e televisiva.
Credo fermamente nell’imperativo greco del “conosci te stesso” - ha spiegato Chiara Gamberale - sono sicura che per avere relazioni significative con gli altri un viaggetto nel nostro Sottopelle, va fatto. Questo romanzo l’ho voluto fare nella formula del “Piccolo principe”, che mi ha sempre affascinato, come quella del Barone rampante di Italo Calvino. Volevo ricordare alle persone della nostra età quanto il contatto umano sia fondamentale per il viaggio che è il nostro stare al mondo.
Ma lei parla anche o soprattutto alle nuove generazioni.
A loro ho voluto segnalare quanto è pericoloso staccare l’antenna di collegamento a noi stessi e alle nostre parti più oscure. Sono seriamente preoccupata per le nuove generazioni. I social danno ad una persona che sta crescendo l’alibi per non confrontarsi con le proprie emozioni. Lo spazio virtuale dei social è come se dicesse “Vieni qui dove puoi evitare il passaggio traumatico verso il mondo adulto”. Questo passaggio è stato difficile per tutti, per i Fratelli Mezzaluna come per ognuno di noi: Lena e Alen hanno il compito di ricreare un ponte tra il mondo delle emozioni scomposte, il mondo di “Sottopelle” e il mondo dell’armonia, rappresentato da Gabaville. Se non c’è collegamento con il mondo delle emozioni Gabaville è un mondo fasullo, posticcio.

Nel suo libro i protagonisti vivono una realtà tutta contemporanea: le famiglie diverse, spezzate, ricomposte, rielaborate. Lena e Alen non conoscono il loro padre.
Nei miei romanzi questo aspetto non manca mai: da sempre racconto di famiglie alternative. Tema quanto mai attuale oggi quando ancora c’è qualcuno che impedirebbe a persone omosessuali di costruire una famiglia. Quando è evidente che c’è famiglia dove c’è amore. Sono orribili invece quei posti dove ci sono un uomo e una donna e non c’è amore. Il legame di sangue se non è nutrito da una complicità effettiva, non è un collante che mi interessa
Da sempre racconto di famiglie alternative quando ancora c’è qualcuno che impedirebbe a persone omosessuali di costruirne. Ed è evidente che c’è famiglia solo dove c’è amore. Ma in tanti non vogliono capire…