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Immagine del redattoreRosaria Di Meo

L’importanza dei bisogni educativi speciali nell’ottica dell’inclusione

Il concetto di bisogno educativo speciale matura in ambito psico – pedagogico negli anni ’70. E specifica non solo le difficoltà da vari tipi di handicap di natura fisica ma anche le necessità educative generate da altri disagi.


Il bisogno educativo speciale, rappresenta qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento in ambito educativo e/o apprenditivo che necessita di una specifica educazione finalizzata all’inclusione. Il concetto di bisogno educativo speciale matura in ambito psico-pedagogico negli anni Settanta: la prima volta appare nel libro nel libro Special Ecucation Needs di Ronald Gulliford per indicare non solo le difficoltà che traevano origine da vari tipi di handicap di natura fisica, ma anche le necessità educative generate da altri tipi di disagi; nel 1978 il Warnock Report esprime la necessità di integrare gli alunni tradizionalmente “diversi” mediante l’adozione di un approccio inclusivo basato sull’individuazione di obiettivi educativi comuni a tutti i discenti, indipendentemente dalle loro abilità o disabilità.


A livello educativo-formativo la nozione di bisogno educativo speciale si riscontra nei documenti ufficiali dell’UNESCO e nello Special Educational Needs and Disability Act in cui si esprime la necessità di prevenire ogni forma di discriminazione in relazione all’ammissione a scuola degli allievi BES, promuovendo la loro piena partecipazione alla vita scolastica e coinvolgendo le famiglie. L’European Agency for Special Needs and Inclusive Education, nel 2003 rileva la tendenza a considerare il bisogno educativo speciale proprio dell’età dello sviluppo, in tal senso rientrano nell’ampia definizione di BES gli studenti con disabilità intellettiva, fisica, psichica o sensoriale; gli studenti con determinati disturbi evolutivi quali i deficit del linguaggio, i disturbi specifici dell’apprendimento, delle abilità non verbali, del funzionamento intellettivo, della coordinazione motoria, dell’attenzione e della iperattività; e gli studenti che presentano situazioni di svantaggio socio economico, linguistico e culturale.


Su questa base di sostanziale estensione ad altre categorie della speciale considerazione riservata soltanto alle disabilità classiche, può essere individuata una diversa accezione del concetto di BES, non più inteso come raccolta estesa di numerose diagnosi cliniche aggiunte a quelle di disabilità, ma, bensì, come la possibilità aperta, dinamica e anche transitoria, di comprendere tutte le situazioni di funzionamento problematico per la persona, che da tale problematicità viene ostacolata nell’ottenere risposte soddisfacenti ai propri bisogni.


La nozione di bisogno educativo speciale, si riscontra nei documenti dell’UNESCO e nello Special Educational Needs and Disability Act. Si deve prevenire ogni forma di discriminazione in relazione all’ammissione a scuola degli allievi BES, promuovendone la partecipazione e coinvolgendo le famiglie

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