“Quando fai valere l’intuito, sei come una notte stellata: guardi il mondo con migliaia di occhi” dice Clarissa Pinkola Estés. E secondo Einstein, l'intuizione è l’unica cosa importante per capire se ci può fidare o no di qualcuno.
L’intuizione può essere definita come la pronta capacità di percezione e concepimento di un’idea. Secondo Einstein, l’unica cosa davvero importante per l’individuo è l’intuito. Quello che, per esempio, ci fa capire in breve tempo se possiamo fidarci o no di una persona, se stiamo percorrendo un sentiero pericoloso, se qualcuno sta mentendo o no. Jung considera l’intuizione una delle quattro funzioni della psiche, accanto al pensiero, alla sensazione, al sentimento. Antonio Damasio nel suo libro ‘L’errore di Cartesio’* (Adelphi, Milano 1995), pensa che l’intuizione non sia altro che un meccanismo di preselezione che esamina le diverse opzioni che la stessa coscienza sceglie. Sarebbe un meccanismo di decantazione di alternative nel quale sono essenziali le nostre esperienze anteriori e l’emotività. Secondo Damasio, da studi realizzati su infermiere e dottori, si evince l’importanza del collegamento esperienza-intuizione. Infatti, egli si è accorto che un’esperienza lavorativa più ampia offriva a queste persone un background di immagini maggiori, poi utilizzate nel momento della decisione. Quindi, più avrò esercitato una professione, maggiore sarà lo sviluppo della capacità intuitiva. Naturalmente queste non è valido per chi sviluppa dei fallimenti o non ama il proprio lavoro.
Molte volte, soprattutto di fronte a fenomeni complessi, siamo portarti a servirci di strategie diverse che fanno riferimento a esiti di passate esperienze che ci rimandano alla situazione presente. Queste esperienze, sia positive che negative, richiamano in noi emozioni e sentimenti e lasciano tracce nel nostro subconscio. Egli chiama queste tracce ‘marcatori somatici’.
Per realizzare tutto ciò è di capitale importanza riuscire a trovare spazi di silenzio durante la nostra giornata, per abituarci ad ascoltare la nostra coscienza e riuscire a dialogare con noi stessi. Plutarco diceva: “La mente non è un vaso da riempire, ma come la legna da radere ha solo bisogno di una scintilla che l’accenda e le dia l’impulso per la ricerca e un amore ardente per la verità”
"La mente non è un vaso da riempire ma come la legna da ardere ha solo bisogno di una scintilla che l’accenda e le dia l’impulso per la ricerca e un amore ardente per la verità. Parola di Plutarco”.