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Snadir: non ci fermiamo mai!



Lo straordinario impegno dello Snadir e degli altri sindacati scuola nella raccolta firme ha portato al raggiungimento di 92 mila firme, molte di più di quelle necessarie a presentare una proposta di legge di iniziativa popolare contro ogni ipotesi di regionalizzazione del nostro sistema di istruzione nazionale. Desidero ringraziare quanti hanno sottoscritto la proposta di legge impegnandosi personalmente in questa causa e rendendosi protagonisti in questa battaglia per fermare il disegno di legge Calderoli sull’Autonomia Differenziata la cui attuazione rischierebbe di disgregare il carattere nazionale del sistema di istruzione e di alimentare le disuguaglianze territoriali.


Il lavoro costante, instancabile e tenace dello Snadir non si arresta mai, soprattutto in quello che rappresenta il nostro impegno da anni: costruire insieme il futuro della nostra categoria professionale. Ci sarà presto un incontro con il Ministero dell’Istruzione e del merito a prosieguo del colloquio del 17 febbraio scorso riguardante la procedura concorsuale ordinaria e straordinaria prevista dall’art.1bis della legge 159/2019, per conoscere gli ulteriori tempi e sviluppi delle due procedure di assunzione.


La Cassazione continua a produrre sentenze favorevoli per gli insegnanti di Religione cattolica che confermano che i docenti di religione in servizio per più di un triennio, senza che siano stati indetti concorsi di accesso ai ruoli con la cadenza triennale prevista dalla legge, hanno diritto a vedersi risarcita la loro condizione perdurante di precariato. Lo abbiamo evidenziato nella richiesta di incontro ribadendo la necessità di procedere alle immissioni in ruolo dei docenti precari di religione, considerato che da 19 anni non vengono bandite nuove procedure di assunzione.

Lo abbiamo detto più volte: non è più sufficiente lenire gli effetti del precariato attraverso i risarcimenti, è necessario sanare il precariato intervenendo su quei meccanismi che lo producono.


Adesso ci si appresta ad aprire un tavolo di confronto per i due bandi, quello relativo al concorso ordinario e quello relativo alla procedura straordinaria; ricordo che, dei due, il secondo è indirizzato in maniera specifica ai precari con più di tre anni di servizio scolastico.


A oggi, la procedura straordinaria, per come è stata pensata, interesserà il 50% delle cattedre disponibili, una quota non ancora sufficiente a sradicare il precariato di questa categoria di docenti. Per questo, il nostro incontro servirà anche a suggerire una riflessione da parte della politica, in vista di un ulteriore passo normativo che intervenga aumentando la quota dei posti per lo straordinario per non lasciare fuori nessun precario.

Non ci tiriamo indietro, anzi: rinnoviamo ancora una volta il nostro impegno a favore di tutti gli insegnanti di religione al fine di assicurare loro il pieno riconoscimento della professionalità e del qualificato servizio nella scuola italiana.

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